ZONA di DISAGIO
blog letterario di Nicola Vacca
INEDITI
MARZIA ERCOLANI
Vorrei amare me.
E invece convivo con l’io
Oggi il vento
scotta la pelle
arde, bruciacchia
oggi le mie ceneri
sono il respiro
dei passanti
l'ossigeno
dei marciapiedi.
Che poi a volte sei lì
e tutto ti circonda
ti cerchia, ti asseconda
ma tu che sei il centro
non hai raggio né forma
tu che sei il centro
vorresti essere orma
Ci sono notti
che il letto naufraga
solo l'alba
ti chiede scusa.
Io che penso in grande
sono un'atleta del piccolo
io che penso in grande
abito il minuscolo
io che ho voglie immense
e passi microscopici
Io che spero incanto
e carezzo stonature
sono una formica
con la chitarra in mano
o forse una cicala
con il pane tra le ali.
Potrei morire gialla
nera, viola o blu
per essere alla moda
o bianca sul grigiastro
e restare sul classico
o ancora rossa sanguigna.
Ma io però son
rosa rosa rosa
come si fa a morire
tra spine e profumo,
non vorrei Gesù
chiedesse i diritti,
dunque sono così
nuda e spoglia,
del colore di un feto,
che mi toccherà
non morire affatto.